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MSX

Da DVG - Il Dizionario dei Videogiochi


MSX è la denominazione di uno standard per degli home computer degli anni 1980.

Introduzione

L' MSX fu concepito da Kazuhiko Nishi della divisione giapponese Microsoft, ora ASCII Corporation, con il tentativo di creare un singolo standard per la costruzione di computer compatibili da parte di diversi produttori. Ispirati dal successo del VHS come standard per i videoregistratori, molti produttori hardware giapponesi, insieme a Philips e Spectravideo, costruirono e promossero i computer MSX. Qualsiasi software o dispositivo che recasse il logo MSX, era compatibile con i prodotti MSX sviluppati da qualsiasi produttore.

Lo standard di Nishi consisteva principalmente in un insieme di componenti che erano già disponibili per i produttori di computer (niente chip custom, quindi): la CPU principale era uno Zilog Z80 dalla frequenza di 3.58MHz; la grafica era fornita dal chip Texas Instruments TMS9918, che fu già usato nel TI-99 (un home computer che non ebbe molta fortuna) mentre il sonoro era fornito dal General Instruments AY-3-8910. In realtà, nessuno di questi componenti rappresentava qualcosa di particolarmente avanzato, ma si trattava comunque di specifiche ragionevoli per costruire una buona macchina all'epoca in cui Nishi propose lo standard, nel 1982.


VG-8020, il modello più diffuso in Italia dalla
Philips e prodotto in Giappone dalla Yashica.


Storia

Negli anni Ottanta, il Giappone era nel bel mezzo di un forte risveglio economico che molti, nel “mercato occidentale”, pensavano fosse inarrestabile. Si temeva che le più grandi aziende giapponesi d'elettronica potessero essere in grado di appropriarsi di un mercato (quello dei computer) che gli occidentali avevano faticato così tanto per sviluppare, alla fine degli anni Settanta.

Le grandi sinergie progettuali, unite alle notevoli capacità produttive delle aziende giapponesi, avrebbero consentito loro di sviluppare macchine migliori e più economiche, rispetto a quelle prodotte dagli occidentali. Tuttavia, le aziende giapponesi, inizialmente, ignorarono il mercato degli home computer ed erano riluttanti a sviluppare un qualsiasi prodotto per cui non vi fosse uno standard ben affermato, temendo, a ragion veduta, che se ognuna di esse avesse presentato il proprio home computer (come accadeva in Europa e negli USA) la quantità di macchine, del tutto incompatibili tra loro, lanciate a contendersi il mercato, avrebbe impedito che vi fosse un vero vincitore, e sarebbe stata foriera di perdite anziché di profitti.

Quando lo standard MSX venne annunciato ed un gruppo di grandi aziende giapponesi annunciarono i loro piani per introdurre le relative macchine, ci fu un'ondata di panico nell'industria statunitense. Tuttavia, quando le macchine MSX iniziarono ad arrivare nel mercato occidentale (tardo 1984), oramai non erano più competitive: l'IBM aveva introdotto il PC IBM, la Apple aveva rinnovato completamente la propria linea di computer, con i loro Macintosh, mentre la Commodore aveva lanciato da un anno circa il suo Commodore 64.

Pertanto, l'MSX non divenne mai quello standard internazionale che i suoi creatori avevano sognato, proprio perché non riuscì a prendere piede negli Stati Uniti.

In Giappone ed in Corea del Sud, l'MSX divenne il principale home computer degli anni Ottanta. Ebbe larga diffusione anche in alcuni paesi europei (specialmente in Olanda, ma anche in Spagna), in Brasile, in Argentina, nei paesi arabi (ove era venduto col marchio Al-Alamiah) e nell'Unione Sovietica (cloni non-ufficiali prodotti dalle fabbriche statali sovietiche).

L' esatto significato dell'abbreviazione 'MSX' è ancora motivo di dibattito. Molti credono che stia per 'MicroSoft eXtended', per via del linguaggio di programmazione incorporato MSX-BASIC, scritto specificamente da Microsoft per il sistema MSX. In realtà, Kazuhiko Nishi, in un'intervista rilasciata durante una sua visita a Tilburg, in Olanda, dichiarò che MSX sta per 'Machines with Software eXchangeability' (macchine con software interscambiabile). Il sistema operativo MSX-DOS per la gestione dei dischi era compatibile con il CP/M ed era molto simile all'MS-DOS. Così facendo, Microsoft pensò di promuovere l' MSX per un uso home e l'MS-DOS per un ambito lavorativo/ufficio.

L' MSX conobbe diverse evoluzioni nel corso degli anni: MSX 1 (1983), MSX 2 (1986), MSX 2+ (1988) ed MSX turbo R (1990). Le prime tre erano computer ad 8-bit basati sul microprocessore Z80, mentre l'MSX turbo R, pur mantenendo lo Z80 onde assicurare la compatibilità con i modelli precedenti, gli affiancava una sua evoluzione, lo Zilog Z800, conosciuto anche come R800. Il turbo R fu introdotto nel 1990 ma non ebbe un grande successo, poiché fu prodotto solo da Panasonic e, soprattutto, non fu molto supportato dalle case produttrici di software. Nel 1995 la produzione di quest'ultimo computer della serie MSX cessò. Complessivamente furono venduti 5 milioni di computer MSX nel mondo.

Nel 2001, Kazuhiko Nishi tentò di far rinascere la passione per l' MSX, grazie ad un emulatore MSX chiamato 'MSX PLAYer' che costituisce l'unico emulatore MSX ufficiale. Tutti i copyright (diritti d'autore) dell'MSX sono mantenuti da MSX Association. Una riscoperta del fascino dell'MSX, probabilmente, sarà un evento destinato principalmente all'utenza giapponese, che è stata la maggiore fruitrice di tale tecnologia. Tuttavia, nel 2004, l'azienda tedesca Bazix ha annunciato che diventerà la rappresentante di MSX Association in Europa. Nel 2006, l'MSX viene annunciato come uno dei sistemi emulati dalla “Virtual Console” di Nintendo, che permette di scaricare alcuni vecchi titoli sulla console Wii.

Oltre ad essere il contatto inglese per qualsiasi domanda riguardante i marchi MSX, i copyright e le licenze, essi introdurranno WOOMB.net, un sito internet in cui verranno messi di nuovo in vendita i giochi MSX. In Giappone, le vendite dei giochi già sono iniziate, tramite un'azienda chiamata D4 Enterprise mediante il loro Project EGG.


SVI-728 della Spectravido.


Curiosità sull'MSX


Hit Bit 75P della Sony, completo di registratore
a cassette e joystick.


Produttori di computer MSX

MSX 1

Nota: Una certa diffusione ebbero anche i chip aggiuntivi SCC ed SCC+, che aggiungevano rispettivamente altri 5 e 6 canali sonori. Tipicamente erano incorporati nelle cartucce dei giochi della Konami (uno dei primi titoli a montarlo fu King's Valley 2), ed offrivano prestazioni sonore nel complesso pari (SCC) o leggermente superiori (SCC+) a quelle del Commodore 64.


Il processore video non può gestire
più di due colori per ogni linea
orizzontale di 8 pixel.


MSX 2

Nota: Una certa diffusione ebbero i moduli aggiuntivi Philips MSX Audio e Panasonic FM-PAC (conosciuto anche come MSX Music), che erano rispettivamente un chip Yamaha OPL-1 (MSX Audio) e la sua versione “light” OPLL (MSX Music) - entrambi aggiungevano 9 canali FM Stereo, dando alla macchina capacità sonore in grado di rivaleggiare con quelle del Commodore Amiga. La versione giapponese FM-PAC / MSX Music verrà poi prevista di serie per il successivo standard MSX2+.

Naturalmente, come già per l' MSX, MSX2 poteva utilizzare anche i chip audio aggiuntivi SCC ed SCC+.

MSX 2+

MSX turbo R

Voci correlate

Immagini

Operation Wolf per MSX 1.