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DISCHETTO

Il dischetto o floppy disk nacquero nel 1967 quando la IBM studiò un sistema semplice e poco costoso per caricare microcodice sui suoi mainframe System/370. Il risultato fu un disco di sola lettura, di 8 pollici (20 cm) di diametro, chiamato “memory disk”.

Supporto magnetico per la registrazione di dati e programmi antenato del CD, DVD, Blu-Ray e HD DVD ma ancora non caduto in disuso. I dischetti sono costituiti da un leggerissimo foglio di materiale plastico di forma circolare sul quale vengono sovrapposti uno strato di materiale magnetico e numerosi strati protettivi che limitano il rischio di danni fisici al supporto. Il disco vero e proprio è contenuto in un astuccio quadrato che lo proteggeva ulteriormente e ne favoriva sia la trasportabilità (era infatti sconsigliabile toccare il disco con le dita), sia il corretto inserimento nei disk drive utilizzati per i caricamenti e i salvataggi.

I primi dischetti prodotti furono quelli identificati dai numeri “5 ¼” molto leggeri e fisicamente flessibili (da cui il nome inglese “floppy disk”, appunto “disco flessibile”) ormai caduti in disuso a causa dei relativamente pochi dati che vi si possono memorizzare e di una certa vulnerabilità del supporto. Quelli da “3 ½ “ i loro eredi, invece, sono caratterizzati da un involucro in plastica rigida e da una finestrella in metallo che copre il materiale magnetico quando il disco non è inserito in un drive. All'inizio degli anni '90, l'aumento delle dimensioni del software costrinse alla distribuzione di molti programmi su più floppy disk. In quel decennio, la distribuzione del software migrò gradualmente verso i CD-ROM, e furono introdotti nuovi formati di backup a più grande capacità (ad esempio lo Iomega Zip disk).

Con l'avvento di Internet, e le economiche e veloci connessioni, i floppy disk non sono più necessari neanche per il trasferimento dati, e stanno diventando obsoleti. I backup di massa vengono ora scritti su CD o DVD. Un tentativo alla fine degli anni '90 di rilanciare l'uso dei floppy disk fu quello del SuperDisk (LS120) con una capacità di 120 MB, compatibile all'indietro con lo standard floppy da 3 ½ pollici, senza però riscontrare il favore del mercato. Nonostante ciò, i fornitori sono riluttanti a rimuovere le unità floppy disk dai loro PC, per conservare la compatibilità all'indietro e perché molte aziende apprezzano un meccanismo di trasferimento dei file che funzioni sempre e che sia di semplice uso diretto. Apple Computer è stato il primo produttore di computer ad eliminare del tutto le unità floppy disk dai propri modelli con l'uscita dell'iMac nel 1998, mentre in ambito PC alcune società distributrici, hanno reso opzionali i floppy drive in alcuni modelli a partire dal 2003.

Ad oggi, tuttavia, questi cambiamenti non hanno ancora segnato la fine del floppy disk come tradizionale mezzo di memorizzazione e scambio dati. Una curiosità: la campagna di lancio originale proposta dalla Sony nel 1982 per i suoi dischetti da 3 ½ parlava di una eccezionale capacità di memorizzazione di “ben 437 K per il modello a doppia facciata”: nell’arco di 10 anni si è arrivato a registrare sugli stessi dischetti sino a 2.88 Mb di dati, più di sei volte la capacità prevista inizialmente.

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Tipologie di Floppy Disk ormai quasi caduti in disuso

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