^{Da DVG - Il Dizionario dei Videogiochi}

Il Nintendo Block Kuzure (model CTG-BK6) è una console rilasciata dalla Nintendo nel 1979.

Il Nintendo Block Kuzure fa parte del Color TV Game, una serie di console, prodotte dalla Nintendo a partire dal 1977: si tratta dei primi sistemi per videogiochi prodotte dalla casa giapponese.

Nel 1979 Nintendo decide di abbandonare le corse automobilistiche, il Racing 112 anche se buono come prodotto, non aveva suscitato l'interesse sperato una volta proposto al mercato giapponese. Il nuovo sistema ideato da Nintendo questa volta fa leva sul gioco arcade Breakout, su cui si basa, proponendone un clone davvero molto funzionale.

Il Block Kuzushi (o Kuzure, approssimativamente tradotto in inglese come Block Buster e Block Fever) è un sistema che permette il gioco solo per giocatori singoli, sul case dalle linee molto tondeggianti e gradevoli di uno sgargiante color giallo o arancio (che ricordano il CTG-6), è posizionata la sola manopola per il controllo del respingente. Altri pulsanti e interruttori servono per il servizio della palla, per il reset, per accendere o spegnere il sistema, per la scelta della posizione dei mattoncini colorati e infine per la velocità della palla.

Il gameplay consiste nell'abbattere una serie di mattoncini colorati posti nella parte superiore dell'area di gioco, per mezzo di una palla e un respingente (o racchetta / paletta), una volta abbattuti tutti, si passa all'area successiva. Il movimento della pallina, influenzato dal respingente, rispetta molto verosimilmente le leggi della fisica, proponendo un'azione piuttosto frenetica, per via anche di certe angolazioni particolari, che scaturiscono in traiettorie inaspettate, spiazzando spesso il giocatore.

Questo è stato il prima sistema Nintendo a proporre il classico logo “Nintendo©” ed è il primo sistema in cui tra i credits appare il nome dell'ormai leggendario Shigeru Miyamoto, anche se si tratta del secondo progetto, ai tempi in cui uscì il Color TV Game 15, Miyamoto era stato assunto da appena un'anno, e quindi non apparse tra i realizzatori di quel sistema. La console vendette in Giappone circa 400.000 unità, riscuotendo un discreto successo commerciale.