Da DVG - Il Dizionario dei Videogiochi
Modulo di espansione per Colecovision in grado di trasformare la console in home computer con 80K di RAM, dotato di accessori e persino di una stampante a margherita di qualità davvero notevole.
Nato come sistema per la produttività, L’Adam usava lo stesso BASIC impiegato dal diffusissimo Apple II e sfruttava una tastiera di ottima fattura che rendeva l’insieme adattissimo all’elaborazione di testi.
La Coleco fu una dei grandi produttori di videogame, degli anni ‘80, che fece un tentativo di entrare nel mondo dell’home-computing: il risultato fu l’Adam. Disponibile in due “versioni”, una era un sistema completo stand-alone che permetteva a chiunque di entrare nel mondo dei computer, l’altra era un add-on per coloro che avevano una ColecoVision.
Nonostante le ottime specifiche tecniche, la macchina non ebbe un grande successo soprattutto per problemi di distribuzione provocati da una serie di traversie finanziarie attraversate dalla casa produttrice, che limitarono gravemente anche la disponibilità delle speciali cassette indispensabili per la registrazione dei dati, rendendo inservibile il tutto.
Era dotato di un processore ZiLOG Z80 3,58Mhz, supportato da 3 Motorola 6800 da 1Mhz l’uno che controllavano il lettore di cassette, la tastiera e la memoria più le varie interfacce a disposizione.
Aveva 80KB di memoria RAM, 16KB per la RAM video e 32KB di memoria ROM. La grafica era gestita da un chip Texas Instruments TMS9928A (derivato dal TMS9918) con 256px × 192px di risoluzione e ben 32 sprites, l’audio da un Texas Instruments SN76489AN.
Inoltre era dotato di 3 porte di espanzione interne, uno slot per cartucce e la versione stand-alone montava sulla destra una porta per le cartucce del ColecoVision. Era possibile acquistare a parte anche un lettore di cassette digitali high-speed.
Fu proprio il lettore a destare maggiore “attenzione” tra gli utenti: sebbene le alternative dell’epoca non fossero molte (floppy da 5 e 1/4″ oppure audio cassette) i tempi di attesa erano esorbitanti nonostante la maggiore velocità e gli errori di lettura molto frequenti, proprio a causa di quest’ultima. Ma non erano gli unici problemi presenti.
L’Adam generava una forma di campo elettromagnetico che cancellava ogni dato negli archivi rimovibili, all’interno del sistema e nelle sue prossime vicinanze.
A differenza della gran parte dei prodotti dell’epoca non aveva un proprio sistema operativo ma solo una sorta di elaboratore testi e mancava una versione di Basic preinstallata nella ROM. Doveva infatti essere caricata da una cassetta rilasciata in seguito in formato proprietario dalla Coleco.
L’Adam portava a corredo una gran varietà di software, derivato o compatibile con il ColecoVision, e in più anche il sistema operativo opzionale CP/M.
I diretti concorrenti erano troppo cari per il bundle HW e SW che davano (vedi IBM PCjr) oppure pur essendo meno cari (vedi Commodore 64), la differenza di prezzo scendeva comprando gli accessori presenti nel prodotto Coleco.
Fu presentato al CES (Consumer Electronics Show) nell’estate del 1983. Quest’occasione rimane famosa per un piccolo incidente: per mostrare le potenzialità della macchina, la Coleco decise di mostrare un porting per Adam di Donkey Kong (del quale aveva acquistato i diritti dalla Nintendo per il mondo console). Nello stesso periodo la Atari stava trattando per acquisirne i diritti per i computer da casa ma vedendo la conversione Coleco decise di ritardare la trattativa. La Coleco decise di non vendere il proprio porting e alla fine la Nintendo decise di entrare nel mercato e vendere i propri videogiochi con un proprio sistema, il NES.
Coleco Adam |
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Spot televisivi del Coleco Adam. |