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SHADOW OF THE BEAST II

Shadow of the Beast II è un platform game prodotto dalla Reflection e pubblicato dalla Psygnosis nel 1990 per Amiga 500.

Storia e gameplay

Se dovessimo valutare un videogioco per la sola realizzazione tecnica Beast II prenderebbe 100. Senza esagerazioni. Ma un videogioco, si sà, dovrebbe anche cercare di divertire. A ogni modo Shadow Of The Beast II fu rilasciato da Psygnosis nel 1990, quindi due anni dopo il suo predecessore. In questo periodo di tempo Reflections sviluppò una nuova routine di gestione degli sprites e riuscì a rinnovare, e in modo abbastanza netto, tutto l'assetto scenografico. Risultato: una gioia per gli occhi. Ma sarebbe troppo semplice cominciare dalla grafica. Piuttosto, Reflections sembra addentrarsi in questa nuova avventura con la volontà di ampliare la grandezza della mappa e di perfezionare gli elementi avventurosi già presenti nel precursore. E fin quì tutto giusto. Poi inserisce una striscia per i dialoghi con gli abitanti delle zone percorribili, il più delle volte pretestuosi ma comunque interessanti sul profilo narrativo. Ancora vi è la rivisitazione dei controlli, perfezionati ulteriormente grazie all'implementazione degli shift per selezionare l'arma corrente. Ma vi è qualcosa che….

Per farla breve Beast II è un massacro. E voi siete le vittime prescelte. Perchè non si tratta di livello di difficoltà calibrato male nè di astrusità nel direzionamento del joystick. Reflections ha, di fatto, totalmente frainteso il compito della barra energetica in un videogioco, facendo in modo (volontariamente o meno) che la stessa terminasse dopo una manciata di colpi subiti. E subirne, già dalla prima partita, sarà sin troppo semplice, dato che i nemici tendono a sorprenderti piombandoti addosso con eccessiva velocità. Certo, la pratica risolve in parte le difficoltà iniziali, ma anche quando giungeremo a uno stadio più o meno avanzato le nuove armi si rivelano non sempre efficaci, e affrontare un boss ti succhia via, regolarmente, dai due ai quattro anni di vita. La soluzione migliore è non sprecarli. Ma andiamo avanti: elementi adventure. I dialoghi risultano utili quando vi è da scoprire un arcano, ma non sempre. L'intreccio avventuroso è in effetti bene implementato, e pur non mutando eccessivamente rispetto all'illustre predecessore resta affascinante e ricco di spunti. Quanti rimpianti per questo gioco. Non diciamo che sia completamente ingiocabile, questo no, ma la fruibilità del gioco si basa in definitiva sulla frustrazione, sul delirio cagionato dall'ennesimo colpo subito senza che vi sia stato il tempo materiale per evitarlo. Ora, noi non siamo figli di Zeus, ma un minimo di dimestichezza con i giochini la abbiamo. Solo che con Beast II non serve….

Quando capita di interagire con un videogioco la cui tecnica grafica esprime l'inconcepibile pensi che il gameplay, proprio in ossequio del grande lavoro artistico di insieme, debba necessariamente rimanere in scia. Il fatto è che, probabilmente, Reflections non giocasse a fondo le sue opere, o meglio non riuscisse a ottimizzare i tempi di programmazione (parlando dei primi due episodi di Beast), trascurando del tutto la fase di playtesting. Ma sono giusto congetture accademiche. La realtà dei fatti vede un gioco sfoderare una presentazione da lasciare basiti (ancora adesso), una stupefacente costruzione iconografica in game, una animazione a sessanta fotogrammi al secondo impeccabile, una colorazione straordinariamente evocativa, un parallasse supremo e perpetuo, un character design sublime per il protagonista e magnifico per i mostri di fine livello, uno scrolling ultrafluido e quasi duecento colori simultaneamente su schermo. Inoltre le musiche, composte da Tim Wright, esprimono una alchimia onirica di estremo fascino, che raggiunge l'apice nell'indimenticabile brano della schermata introduttiva. Ecco perchè, ancora adesso, e dopo quasi venti anni dalla sua uscita, siamo ancora quì a morderci le mani per ciò che questo gioco sarebbe potuto essere con dei semplici accorgimenti strutturali. Invece il protagonista, ora non più bestia in quanto ritornato in carne ed ossa umane, si appresta al nemico con la inesorabilità di chi si immola senza avere alcuna speranza di riuscita. Ma almeno inserite un continue, offrite un incentivo, aumentate le vite, urtate la testa al muro ma fate qualcosa. Invece nulla. E non si può parlare nemmeno di capolavoro incompiuto, perchè Beast II non fa nulla per smorzare la sua ferocia ludica. Perchè non vi sono spiragli o picchi di eccellenza tali da giustificare un buonismo che solitamente riserviamo a uomini di buona volontà. Ma si sarebbero rifatti con il terzo episodio….

Scheda

Sistema Amiga 500 (OCS)
Genere platform game
Anno 1990
Sviluppato da Reflection
Pubblicato da Psygnosis
Dischetti 2
Numero di giocatori 1 giocatore
Periferiche input Joystick
Codice Martin Edmondson, Paul Howarth
Grafica Cormac Batstone
Musica Timothy Brian Wright, Lee Wright

Codici e passwords

Livello Password
1 ETERNITY
2 SUNSTONE
3 NECROPOLIS
Unknown OBERON

Codici sconosciuti:

  • MALETO
  • PYGM
  • SEA
  • KARAM
  • SACK
  • OLD
  • COMPA
  • PACK
  • MAN
  • PIGM
  • GATE

Energia infinita:

A inizio gioco cammina verso destra fino a incontrare il pigmeo. Premi A per entrare nel modo domanda e scrivi “ten pints”.

Collegamenti esterni

Recensioni

Video

Shadow of the Beast II
Gameplay di Shadow of the Beast II (Versione Amiga).
Alien Breed
Gameplay diShadow of the Beast II (Versione Amiga) (Morte).

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