Da DVG - Il Dizionario dei Videogiochi
Darkmere - The Nightmare's Begun © 1994 Core Design Ltd. per Amiga 500.
Darkmere - The Nightmare's Begun è un videogioco d'azione, misto a RPG, con ambientazione fantasy, sviluppato dalla Zero Hour Software e pubblicato dalla Core Design Ltd. nel 1994. Ad oggi è stato l'unico titolo pubblicato dalla Zero Hour. La Core Design sempre nel 1994 pubblicò una sorta di sequel per Amiga e Amiga CD32 intitolato Dragonstone, che però non ebbe lo stesso successo del primo titolo.
«In cima ad un'alto dirupo è situato un castello, testimone silenzioso del male che ha invaso la landa. Ai piedi del dirupo è situato un villaggio immerso nelle tenbre, l'unico bagliore di luce è generato dalle torce, che gli abitanti si sforzano di tenere accese. Nell'ombra profonda si muove il male, in tutte le sue forme. E sopra di loro incombe sempre il castello. Le sue torri sembrano allungarsi, lottando per sfuggire alle tenebre diffuse. Tra esse ulula il vento, così forte da richeggiare da una guglia all'altra, così impetuoso da sembrare di voler sgretolare le mura stesse. In una torre, sulla quale il vento sembra accanirsi di più, una finestra è illuminata da una strana luce. Tra le sue mura, egli siede solitario, quasi morente. La sua mano poggia su un globo luminescente, la cui luce sinistra mette in risalto i suoi lineamenti tirati. I suoi occhi sono fissi sulla tenebra interminabile, mentre la sua mente vaga verso tempi più felici.»
Molto tempo fa, ogni notte, il grande drago Enywas, uccideva gli abitanti del villaggio e bruciava le loro fattorie. Un giorno un elfo di nome Gildorn, salvò il popolo del villaggio dalla carneficina, sconfiggendo il drago con una spada incantata realizzata dal Mago Malthar. Dopo il suo difficile scontro, Gildorn fu accolto nel paese, divenne re, e si trovò una moglie elfa di nome Berengaria. Ma la felicità di Gildorn fu di breve durata. Un giorno sua moglie lo lasciò, e tutto ciò che gli rimase fu un bambino che la sua amata aveva partorito, Gildorn lo chiamò Ebryn. Gildorn, in seguito, trascurò i suoi doveri di re e di protezione del regno, per andare alla ricerca della moglie scomparsa. Di conseguenza, il regno subì un destino peggiore dell'attacco di Enywas. Una piaga composta da orchi, briganti e draghi invasero il regno, seguita da una nube di tenebra chiamata ”Darkmere”. Gli abitanti del villaggio venivano ormai costantemente assassinati o rapiti, nessuno era al sicuro, ovunque andasse. Infine, nei suoi ultimi giorni, prima di morire, Gildorn affidò al principe Ebryn la sua vecchia spada incantata, e un cristallo elfico, dicendogli di chiedere aiuto a Malthar, e infine trovare e distruggere la fonte di questo male.
Il giocatore controlla il personaggio del principe Ebryn, figlio di re Gildorn, nel suo tentativo di risolvere il mistero del ”Darkmere”. Darkmere è un'inspiegabile oscurità che è discesa sul regno di Ebryn, portando con sé terrificanti mostri come orchi e draghi, che stanno facendo strage degli abitanti. L'avventura è divisa in tre diverse locazioni, il villaggo senza nome, le foreste, e le caverne oscure. Si comincia nel “villaggio” (di cui non viene mai svelato il nome), in cui il giocatore deve risolvere alcuni enigmi per fuggire dall'interno delle sue mura. Nei livelli successivi, Ebryn viaggerà attraverso foreste e lande, passando dalla tana degli orchi, nella sua ricerca di Malthar il mago, l'unico che può spezzare l'incantesimo del Darkmere.
Ebryn si può muovere nelle quattro direzioni e potrà attraversare molteplici strade, sentieri e stanze. Il giocatore potrà inoltre interagire con gli oggetti ed eseguire azioni dal menu come: raccogliere oggetti, identificare oggetti, esaminare, parlare con persone, e utilizzare oggetti. In combattimento le esigenze del gioco saranno quelle di ridurre drasticamente il tempo di attacco con la spada, per uccidere velocemente i nemici, ed evitare di subire danni. Se Ebryn perderà tutta la sua salute, il gioco è finito.
Sebbene Ebryn disponga in tutto il gioco di una sola arma, i suoi poteri possono e devono essere incrementati. La sua lama brillerà quando il male è nelle vicinanze, quindi può essere usata come un segnalatore di pericolo imminente.
Se Ebryn uccide un nemico con la spada, la sua energia aumenterà, poichè la lama assorbe la forza delle vittime. Se invece ucciderà un personaggio buono, la sua energia diminuirà, poichè la lama assorbirà la sua forza. In questo gioco il “bene” viene premiato, mentre il “male” viene punito.
Per far muovere Ebryn nella direzione desiderata, puoi usare i tasti cursore (tasti freccia su, giù, sinistra e destra), oppure:
Qualunque sia il metodo utilizzato, premendo la Barra Spaziatrice colpirai (Fuoco) e premendo il tasto P il gioco verrà messo in pausa. Per accedere al Menu Pergamena, premi Invio o tieni premuta per un pò la Barra Spaziatrice (pulsante di fuoco).
Premere il joystick nella direzione in cui vuoi muovere Ebryn. Per accedere al Menu Pergamena premere il pulsante di fuoco.
Il movimento su e giù viene attivato automaticamente quando vai verso scalinate, scale o corde.
Per combattere, tieni premuto il pulsante di fuoco in una delle 3 direzioni seguenti:
Queste direzioni si usano indipendentemente da quella verso cui Ebryn è rivolto.
Se il pulsante di fuoco viene tenuto schiacciato per più di un secondo senza muovere il joystick, apparirà un Menu Pergamena con una lista delle azioni disponibili. Seleziona quella che vuoi eseguire evidenziando l'opzione desiderata e premendo fuoco.
Diciamo che interroghi un personaggio circa gli Orchi. Questo potrebbe rispondere:
«”Vivono lontano verso ovest, signore.”»
La parola ”Ovest” verrà ora aggiunta al tuo vocabolario. Chiedendo ad un altro personaggio circa l'Ovest, questi potrebbe replicare:
«”Dove sono le Montagne Nere.”»
Quindi, le parole ”Montagne Nere” verranno aggiunte al tuo vocabolario. Per cui, continuando nella missione, ti costruirai un vocabolario sempre più complesso.
Tutte queste opzioni vengono visualizzate come pergamene a tendina sulla finestra di gioco.
Ebryn muore quando la sua energia si azzera. L'energia si può perdere nei seguenti modi:
Per ripristinare l'energia perduta, occorre trovare cibo e bevande. Nel corso della missione si possono trovare anche varie pozioni di forza, unitamente a pozioni di tempo a ritroso, ed altri oggetti utili i quali, anche se non essenziali per completare la missione, potrebbero dare un qualche aiuto.
DARKMERE: THE NIGHMARE'S BEGUN | |
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Sviluppo | Zero Hours |
Pubblicazione | Core |
Data di pubblicazione | 1994 |
Genere | RPG / Azione |
Piattaforma | Amiga 500 (OCS)(ECS) |
Orientamento dello schermo | Multidirezionale |
Giocatori | Un giocatore |
Controllo | Joystick a 8 direzioni, tastiera |
Pulsanti | 1 - [FUOCO] attacco, menu |
Supporto | 4 Dischetti da 3,5” |
Livelli | 3 |
Lingua | Inglese Francese Tedesco Italiano |
Darkmere unisce una storia avvincente e una grafica impeccabile. Si potrebbe fare un'appunto per il sistema di spostamenti “a blocchi” e un'intelligenza artificiale dei nemici non proprio impressionante, che possono influire un pò negativamente sul gameplay generale. Nel 1994 forse non si faceva più di tanto caso a questi piccoli particolari, ma ciò può far riflettere molto e con il senno di poi ci accorgiamo che forse un'attenzione minima in più a questo piccolo dettaglio avrebbe portato questo prodotto nelle alte sfere dei grandi classici (senza nulla togliere all'ottimo prodotto che è già).
Il campo in cui Darkmere dà il massimo è senza dubbio la grafica, unita all'ottima trama degli eventi…qui le cose si fanno davvero dure per il nostro eroe, e sarà davvero interessante vedere come si evolverà la storia, e soprattutto se riusciremo nell'impresa, avanzando in un mondo avvolto da un'atmosfera cupa e tesa, di sicuro grande effetto.
Insomma, se state cercando un vecchio retrogioco che possa ancora suscitare interesse ed emozioni, Darkmere potrebbe essere il gioco che fa per voi.
Darkmere venne distribuito su supporto: dischetti da 3,5” (N°4).
NOTA: Anche se Dragonstone non è il seguito di Darkmere, le ambientazioni e parecchi aspetti del gioco ce lo ricordano molto da vicino. Noi ve lo presentiamo comunque così, a tributo del grande classico che il “primo” capitolo rappresenta.
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