Operation Wolf è uno sparatutto prodotto e pubblicato dalla Ocean su licenza Taito nel 1988 per Amiga 500.
Gli anni ‘80 sono stati caratterizzati dallo stranissimo fenomeno del “rambismo”. Sulla scia dei successi incredibili dei film di Sylvester Stallone (e non solo…) in quegli anni si assistette, difatti, ad un proliferare di soggetti a tema militaresco in cui un solitario “eroe”, di solito dal fisico palestrato e dalla espressione facciale ridotta all’essenziale (con mitragliatore o con lanciarazzi…) combatteva orde di nemici a colpi di granate e pallottole per ripristinare nell’ordine la libertà, fare giustizia e/o liberare commilitoni prigionieri in qualche sperdutissimo anfratto (usualmente una giungla tropicale) del mondo. Questo clichè generò una valanga di pellicole di dubbio gusto artistico ma di efficacissima penetrazione commerciale. Erano gli anni di Reagan come presidente degli USA e della guerra fredda e, forse per esorcizzare il pericolo incombente di una guerra termonucleare globale, al cinema ed in TV proliferavano i temi militaristico/avventurosi. Ovviamente la neonata industria dei videogiochi non poteva rimanere immune a questi trend e altrettanto immancabilmente si assistette ad una messe incredibile di titoli (su qualsiasi piattaforma di gioco) ad ambientazione militare. In particolare uno di questi ottenne un successo strepitoso in sala giochi e fu convertito, in virtù di tale successo, su praticamente ogni sistema di gioco casalingo.
Il nome di tale campione d’incassi e splendido gioco è Operation Wolf di Taito.
Ricordo che entrando nella mia sala giochi preferita, un giorno di quasi venti anni fa, la mia attenzione fu attratta da un capannello di gente che si accalcava su di un cabinato abbastanza imponente da cui provenivano realistici rumori di esplosioni di granate, urla di feriti e raffiche di proiettile. Mi avvicinai e, con grande meraviglia, scoprii che il gioco in questione non solo era grandioso dal punto di vista sonoro, eccezionale (per l’epoca) da quello grafico ma risultava addirittura superlativo in quanto il tutto si giocava tramite la fedele riproduzione di una mitraglietta UZI a raggi infrarossi (da quel giorno in poi tutti i ragazzi avrebbero saputo cos’era un UZI) con tanto di meccanismo di vibrazione e force feed-back….
Giocare ad un gioco di guerra imbracciando realmente un mitra con tanto di realistici effetti di fuoco che rendevano ancora più coinvolgente la simulazione, fu un’esperienza indimenticabile e fantastica, che spinse milioni di videogiocatori in tutto il mondo ad infilare ognuno decine e decine di monetine nel cabinato nella speranza/certezza di ripercorrere le gesta eroiche di John J. Rambo in persona…assolutamente impagabile per noi ragazzini degli anni ’80! Dal punto di vista tecnico Operation Wolf era un “banale” gioco di tiro al bersaglio in cui si dovevano “ripulire” dai soldati e mezzi nemici (tutti rappresentati a video con una grafica incredibilmente dettagliata e definita con sprite addirittura enormi per i soldati “in primo piano” e ottimamente animati) sei livelli (a scrolling orizzontale) in sequenza, dal deposito munizioni, alla giungla (immancabile) passando per un villaggio da liberare, fino ad arrivare all’agognato aeroporto da dove fuggire dopo aver liberato gli altrettanto immancabili ostaggi. Tuttavia il tutto era realizzato in misura così sublime ed eccitante (grazie all’incredibile “controller” di cui godeva il cabinato)che rese Operation Wolf non solo un’innovazione sostanziale ma una vera e propria pietra miliare dei giochi di questo tipo ed ancora oggi in grado di divertire chiunque.
A contribuire al successo del gioco, oltre ad una realizzazione tecnica di primissimo piano (indimenticabili il suono “metallico” dei proiettili sulle armature dei mezzi blindati e le schermate grafiche di fine quadro che rappresentarono la classica “ciliegina sulla torta”) e alla riproduzione con force-feedback dell’UZI, Taito ci mise anche tutta la propria sapienza nell’ideare e realizzare un game play semplice ma in grado di coinvolgere totalmente il giocatore e bilanciare il tutto con un livello di difficoltà calibrato alla perfezione. In definitiva Operation Wolf rappresentò, e tuttora rappresenta, una delle gemme più sfolgoranti non soltanto nei giochi stile “tiro al bersaglio” ma dell’intera industria videoludica degli anni ’80, letteralmente in grado di trasformare moltitudini di ragazzini entusiasti in tanti “Commando” agguerriti.
Come abbiamo già detto, numerose furono le conversioni del gioco per i sistemi casalinghi. Ecco quella per Amiga, che nonostante fosse ben realizzata, soffriva di un unico, grande difetto: non aveva la riproduzione dell’UZI !
Dal punto di vista della conversione in particolare, la versione per il gioiello Commodore soffre del porting diretto del codice principale dal rivale Atari ST e, di conseguenza, questa versione risulta essere un pò meno fluida e più imprecisa nella rivelazione di collisione del mirino con gli sprite nemici. Questo è un vero peccato perché altrimenti su Amiga si sarebbe potuto tranquillamente parlare di “arcade-perfect” essendo la grafica e soprattutto il sonoro, praticamente quasi identici al coin-op. In ogni caso il porting su entrambe le piattaforme risulta godibile ed ampiamente giocabile (leggermente inferiore la versione Amiga per via del difetto sopracitato). Da segnalare la presenza in questa versione (così come per quelle Master System, NES e PC Engine) di un livello “aggiuntivo” rispetto all’arcade che si attiva casualmente nel caso si “venga scoperti” dal nemico tra un quadro e l’altro tradizionale. Ottimo titolo comunque!!!
Più danni:
Fai scorrere il mouse verso il basso, dopo aver ucciso l'ultimo avversario alla fine del livello e prima che il tempo impiegato appaia.
Uccidere facilmente:
Premi [F1] per mettere in pausa il gioco, posiziona la croce del mirino sul bersaglio desiderato, togli la pausa e premi fuoco.
Consiglio: Munizioni extra:
Spara agli animali (aquile, porcellini, etc.) durante il gioco per collezionare molte munizioni.
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